Aiutiamo gli arbitri… (ita/eng)
http://www.waterpolodevelopmentworld.com/?p=139560Ver también : http://arbitroswp.blogspot.com.es/2013/08/el-mundial-de-barcelona-por-ajd-parte.html
Nel corso dei Mondiali gli arbitri (anche quelli ritenuti i più validi) hanno commesso errori grossolani che hanno rischiato di falsare sia il torneo maschile sia quello femminile.
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Nessun processo, ma riteniamo che aprire un dibattito possa essere non diciamo di utilità (perchè dei nostri – e dei vostri - suggerimenti se ne sono sempre fregati, purtroppo), ma di grande interesse.
PIERO BORELLI (dirigente): “Non scopro la luna dicendo che il livello generale degli arbitraggi ai Mondiali di Barcelona è stato molto basso. Tutti hanno potuto constatare, guardando le partite in televisione, che anche direttori di gara di grande valore ed esperienza hanno commesso errori assolutamente inimmaginabili considerando la loro caratura. Rimedi? Io credo che l’unica via da seguire, anche per garantire agli arbitraggi nelle grandi manifestazioni quell’omogeneità che non c’è, sia quella di organizzare frequenti incontri con la partecipazione degli arbitri internazionali in cui vengano discusse le varie problematiche anche con l’aiuto di filmati”.
(eng) – “the general level of refereeing at the World Championships in Barcelona was very low. Everyone could see, watching the games on television, that even the referees of great value and experience have made mistakes absolutely unimaginable considering their caliber. Remedies? I guess that the only way is to organize frequent meetings with the participation of international referees in which are being discussed various issues with the help of movies”
MARCO PAGANUZZI (allenatore): “Guardando le partite dei Mondiali ho avuto la conferma del fatto che tra gli arbitri non c’è omogeneità di valutazione circa alcune situazioni di gioco, e in particolare il “due metri” e il tiro diretto da oltre cinque metri. Ciò dipende, a mio avviso, dal fatto che i direttori di gara non applicano il regolamento, lo interpretano. Occorre, dunque, che sia fatta chiarezza in merito, altrimenti determinati falli continueranno ad essere valutati diversamente a seconda degli arbitri presenti a bordovasca”.
(eng) – “Looking at the World Cup matches I had the confirmation that there is no uniformity among the referees about some game situations, and in particular the “two meters” and the direct shot for more than five meters. This depends, in my opinion, by the fact that the referees do not apply the regulation, but interpret it. It is therefore necessary that there is clarity about it, otherwise certain fouls will continue to be differently valued according to the referees present at the pool”
STEFANO POSTERIVO (allenatore): “Sono stato a Barcelona nelle ultime giornate del torneo e dal vivo ho avuto conferma dell’impressione che avevo avuto guardando in televisione le precedenti partite: il livello delle direzioni arbitrali è stato molto insufficiente. Ciò, a mio avviso, è stato determinato anche dal fatto che ai Mondiali hanno diretto anche fischietti non di primissima fascia, molti dei quali provenienti da Paesi nei quali la pallanuoto non è particolarmente diffusa. Il rimedio, quindi, è elevare il livello generale degli arbitraggi e lo si può fare soltanto designando per le grandi manifestazioni internazionali due arbitri (e non più uno soltanto) provenienti da Nazioni come l’Italia in cui la pallanuoto si gioca ad un certo livello”.
(eng) – “I was in Barcelona in the last matches of the tournament and I received confirmation of the impression that I had been watching on television the previous games: the level of refereeing was very poor. This, in my opinion, was determined by the fact that in the World Championships has also directed referres not of the highest level, many of whom come from countries where water polo is not particularly widespread. The remedy, therefore, is to raise the general level of refereeing and you can do it only by designating for major international events two referees (rather than only one) from countries such as Italy where water polo is played at a certain level “.
GIANLUCA LEO (giornalista): “Onestamente non so come può essere possibile omologare gli arbitraggi a livello internazionale, così come in campo nazionale. Parliamo di questa situazione da anni ed anni ma alla fine cambia poco ed il prossimo anno, al termine degli europei, ci ritroveremo ancora qui a chiederci come possa essere possibile omologare le direzioni di gara. Personalmente, però, credo che tra i tanti errori visti a Barcellona quello più importante da risolvere è la cosiddetta compensazione. Non necessariamente il direttore di gara deve continuare a sbagliare, assegnando un’espulsione o un rigore inesistente o magari un fallo in attacco, per bilanciare un errore di valutazione fatto in precedenza. Bisogna però che anche giocatori ed allenatori facciano la propria parte: come un’atleta sbaglia una superiorità numerica, anche l’arbitro può sbagliare”.
(eng) – “I honestly do not know how it can be possible to make homogeneous the refereeing at the international level, as well as in the national field. We talk about this situation for years and years but in the end it changes little and the next year, at the end of the European Championshipss, we will meet again here wondering how it could be possible to make homogeneous the refereeing. Personally, however, I believe that among the many errors seen in Barcelona the most important one to be solved is the so-called compensation. Not necessarily the referee must continue to make mistakes, assigning an expulsion or a non-existent penalty or maybe an offensive foul, to balance an error of judgment made earlier. However, players and coaches have to make their part: as an athlete can wrong a numerical superiority, the referee can make mistakes.
EDOARDO OSTI (Spreading Waterpolo): “A parte le varie proposte come quella di Margeta (“Ci vuole una Scuola Internazionale per arbitri”) io penso che si debba eliminare il rumore di fondo, che rende tutti gli arbitri molto vulnerabili: seguono le gare per un intero anno con un metro, poi vanno in campo internazionale di club e ne devono adottare un altro. Come se non bastasse utilizzano lo stesso metro durante le competizioni per nazioni fino alle gare conclusive e lì… zac, una bella commissione tecnica che decide come devono arbitrare 3 o 4 ore dopo. Non è possibile, nemmeno per il più dotato degli arbitri, arbitrare al meglio digerendo un nuovo metro di giudizio e applicarlo in poche ore senza averlo provato a lungo prima. Continuo a sostenere che gli arbitri siano più spesso vittime, non carnefici”.
(eng) -”Apart from the various proposals such as Margeta (” It takes an International
School
for
referees “) I think you have to eliminate the background noise, which makes all
the referees very vulnerable: they referee for an entire year with a meter, then
with international club they have to take another one. As if that were not
enough use the same meter during the competitions for nations to the final match
and there … zac, a nice technical committee that decides how they should
arbitrate 3 or 4 hours later. It is not possible for even the most gifted of the
referees, refereeing ath his best digesting a new meter and apply it in a few
hours without ever having experienced long before. I still maintain that the
referees are more often the victims, not perpetrators. ”FABRIZIO NAPOLI (giornalista): “E’ un problema molto difficile da risolvere. Può aiutare sicuramente un continuo confronto tra le parti, ovvero tra arbitri, allenatori e giocatori, ma non si riesce a farlo in Italia, figuriamoci a livello internazionale”.
(eng) – “It’s a very difficult problem to solve. It can definitely help a continuous dialogue between the parties, or between referees, coaches and players, but you can not do it in Italy, let alone on an international level”.
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