Gruppo A
GRECIA-UNGHERIA 12-8 (2-0, 5-3, 3-4, 2-1)
Reti della Grecia: Vlachopoulos 3, Gennidounnias 3, Fountoulis 2, Mourikis 2, Mylonakis 1, Gounas 1. All. Vlachos
Reti dell’Ungheria: Vamos 2, Batori 1, Erdelyi 1, Hosnyanszki 1, K. Manhercz 1, Salamon 1, Mezei 1. All. Benedek
Arbitri: Putnikovic (Srb) e Franulovic (Cro)
Patrasso applaude la Grecia, che dopo Romania e Georgia domina anche contro un colosso come l’Ungheria, presentatasi al suo terzo appuntamento in World League, però, con una formazione piuttosto rimaneggiata. Benedek, che considera il girone della competizione internazionale solo un’occasione per preparare la sua squadra agli Europei di Belgrado, per l’occasione lascia a casa i fratelli Varga, Madaras e Harai, mentre continua la sua ricerca di un titolare per la calottina numero uno: stavolta ha alternato Levai eViktor Nagy. Il risultato degli esperimenti del c.t. magiaro è una Grecia che vola subito sul 3-0 e vede scendere il suo vantaggio sotto i 2 gol solo nel secondo quarto (3-2). La squadra di Vlachos prende il volo nel terzo, toccando il +5 (10-5) replicato poi anche nell’ultimo parziale (12-7). Vlachopoulos e Gennidounnias i giustizieri dell’Ungheria, con 3 gol a testa.
GEORGIA-ROMANIA 11-13
LA CLASSIFICA: Grecia 9, Ungheria 6, Romania 3, Georgia 0.
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Gruppo B
MONTENEGRO-SERBIA 10-12 (3-2, 0-4, 2-1, 0-0)
Montenegro: Scepanovic, Dra. Brguljan 2, Vidovic, Petrovic, Cuckovic 1, Sekulic 1, M. Janovic 1, N. Janovic 1, Ivovic 3, Vukcevic 1, Pjesivac, Jokic, Lazovic. All. Gojkovic
Serbia: B. Mitrovic, Mandic 1, Gocic 1, Randjelovic, Mi. Cuk, D. Pijetlovic 1, Subotic 2, Aleksic, Toholj, Filipovic 4, Prlainovic 3, S. Mitrovic, Risticevic. All. Savic-Vujasinovic
Arbitri: L. Bianco (Ita) e Boudramis (Gre)
Note: sup. num. Montenegro 3/13, Serbia 4/10.
La Serbia, con in panchina l’accoppiata Savic-Vujasinovic, passa anche a Budva con una prestazione che va ben oltre le due reti di scarto conclusive. Il Montenegro, penalizzato anche dalle assenze di Darko Brguljan, Klikovac e Misic, esce chiude in vantaggio il primo quarto, ma poi viene spazzato via dalla partita dai campioni del mondo, che piazzano un parziale di 5-0 trascinati dal trio recchelino Prlainovic-Filipovic-Pijetlovic. Volati sul 7-3, conducono con relativa facilità: a 1’28’’ dalla fine, ol tabellone dice 12-8 per la Serbia. Solo nell’ultimo minuto Drasko Brguljan e Nikola Janovic riescono a ridurre il passivo.
SPAGNA-FRANCIA 18-10 (4-1, 4-2, 5-3, 5-4)
Spagna: Aguilar, Alarcón 1, Bach, De Lera, Echenique 2 (1 rig.), Español 6 (1 rig.), Fran Fernández 1, López-Escribano 1 (rig.), Mallarach 3 (1 rig.), Munarriz 1, Roca 2, Sziranyi 1, Santis. All. G. Hernandez
Francia: Moriame, Peisson, Crousillat, Izdinsky 1, Khasz 3, Laversanne 1, Saudadier 1, Kovacevic, Rocchietta, Marzouki 2 (1rig. ), Simon, Tomasevic 1, Garsau. All. Bruzzo
Arbitri: Toth (Rou) e Sanadze (Geo)
A Barcellona la Spagna, seppur priva di Molina, ottiene la sua prima vittoria stagionale battendo la Francia piuttosto agevolmente. Dopo l’1-0 iniziale di Marzouki, la squadra di Gabi Hernandez si prende la partita con un parziale di 7-1 che annichilisce i transalpini. La partita si trasforma in una goleada: a divertirsi più di tutti è Español, autore di 6 reti. Ottimi i rientri nella Roja di Lopez-Escribano eMunarriz.
LA CLASSIFICA: Serbia 9, Montenegro 3*, Spagna 3, Francia 0*, (* una gara da recuperare)
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Gruppo C
RUSSIA-TURCHIA 13-9
LA CLASSIFICA: Italia 9, Croazia 6, Russia 3, Turchia 0.
WORLD LEAGUE: Settebello, la Croazia non è più tabu.
L’Italia vince di rimonta 9-8
Dopo due sconfitte nella passata edizione di World League, l’Italia torna a vincere contro
la Croazia e passa al comando del gruppo C a punteggio pieno. Il Settebello sbaglia tanto
in superiorità numerica, va sotto di due reti ma emerge alla distanza grazie all’uno-due di
Presciutti e Gitto che vale il sorpasso.
La World League di quest’anno è una tappa intermedia tra i due appuntamenti più importanti
della stagione, Europei (a Gennaio) e Olimpiadi. Ma se vale il detto che vincere aiuta a vincere,
i tre punti di stasera conquistati dal Settebello valgono doppio. Primo perché arrivano contro un
avversario che, da sempre, è capace di rendere la vita difficile ai ragazzi di Campagna,
una Croazia che – Europei di Budapest a parte – rappresentava la nostra bestia nera.
E soprattutto perché, ad un certo punto, tutto lasciava presagire che l’andamento del match e
il risultato avrebbero seguito il solito percorso: gli azzurri conducono a fine primo tempo, s
ubiscono il prepotente ritorno degli avversari sorretti da un Sukno eccezionale che crea
un solco di due reti, ma con la forza dei nervi e le capacità balistiche dei suoi tiratori ne viene
fuori e porta a casa tre punti importanti. Non solo per la classifica del proprio raggruppamento,
che ora ci vede primi a punteggio pieno, ma perché, a quaranta giorni dalla rassegna
continentale di Belgrado, il c.t. avrà ricevuto risposte importanti sullo stato di salute mentale
e fisico dei propri ragazzi.
Per la grande sfida di Dubrovnik, il tecnico si affida al blocco Pro Recco, arricchito dai bresciani
Presciutti e Del Lungo, dal centroboa Baraldi e dal mancino Bini, chiamato in extremis a
sostituire l’infortunato Gallo. Dall’altro lato Tucak risponde con la new entry Pavlovic in luogo
di Setka e con il resto della truppa confermata, a cominciare da Sukno che la sblocca al
primo possesso. L’Italia ha un Di Fulvio in più che strappa applausi a scena aperta con due
conclusioni in diagonale, ma inizia il proprio calvario con l’uomo in più, che si chiuderà alla
sirena finale con un rivedibile 3/10. Completamente diversa la percentuale dei croati che
sfruttano questo fondamentale per allungare, anche se l’Italia recrimina per un netto rigore non
concesso dalla coppia arbitrale Teixido-Naumov per fallo di Jokovic su Baraldi.
Il destro di Bukic e il tap in di Buric fanno sprofondare gli azzurri sul -2, anche se il tabellone
non viene in soccorso di Pavic e compagni che perdono in rapida successione il talentino della
Mladost, Petkovic e Jokovic. Il diagonale di Bini dal lato cattivo – seguito al timeout della
panchina – riaccende le speranze, la quarta superiorità numerica consecutiva sfruttata da Sukno
rimette in carreggiata i “Barakuda” che però non riescono più a pungere, concedendo ampi
spazi sul perimetro, sfruttati perfettamente da Niccolò Gitto e Christian Presciutti. Sul pari
anche la fortuna è dalla parte del Settebello con il capitano del Brescia che prova una palomba
che incoccia sul palo, sbatte sulla testa del portiere e termina la sua corsa in rete. E’ la rete che
vale il 9-8 e che non cambia più nonostante ci siano ancora minuti da giocare e Figlioli si lasci
ipnotizzare dall’estremo difensore sull’ultima controfuga.
CROAZIA-ITALIA 8-9 (2-3, 3-1, 2-2, 1-3)
Croazia: Pavic, Buric 2, Petkovic, Loncar, Jokovic, Bukic 1, Muslim 1, Buslje, Sukno 3 (1 rig.),
Pavlovic, Paskvalin, Obradovic 1, Bijac. Allenatore: Tucak
Italia: Tempesti, F. Di Fulvio 2, N. Gitto 1, Figlioli, Giorgetti, A. Fondelli 1, Giacoppo, Bini
1, C. Presciutti 3, Bodegas, Aicardi 1, Baraldi, Del Lungo. Allenatore: Campagna
Note: Usciti per limite di falli Buric (C) e Jokovic (C) nel terzo tempo, Petkovic (C) nel quarto
tempo.Superiorità numeriche: Croazia 6/9 + 1 rigore, Italia 3/10. Arbitri: Naumov e Teixido.
Hrvatska izgubila od Italije u Gružu
01.12.2015 19:48
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