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02 marzo 2015

La psicologia arbitrale - di Filippo Massimo Gomez

... Supongo que se podría decir que la diferencia entre un buen árbitro y uno excelente es la capacidad de hacer frente a situaciones no ponderables y codificadas, las posibles dificultades psicológicas que surgen y se manifiestan durante una reunión y la correcta gestión de la misma, la transmisión la confianza, la serenidad y el equilibrio, el control de sus ansiedades, miedos, emociones y entra en los reinos de la carrera y no como actor, sino como los que protegen las estrellas y los actores entendidos como jugadores reales. Por último, frente a la forma en que las relaciones correctas con ellos...





Filippo Massimo Gomez ci mostra perchè è attualmente uno dei migliori arbitri internazionali: oltre alla tecnica, all’esperienza, non possono mancare  passione e volontà di far crescere la pallanuoto stimolando il proprio settore.
E’ certamente nato così il lavoro che vi proponiamo a puntate e che vi invitiamo a leggere e commentare: L’arbitro e la psicologia arbitrale.

Questo scritto nasce dalla mia esperienza e dal confronto costante con colleghi a me cari. In ogni parola, rigo, capitolo e pagina , ho cercato di traslare qualcosa che grandi personaggi del mondo arbitrale mi hanno trasmesso. Ricordo Piero De Stefano prima e Renato Dani perché non sono più tra noi, ma davvero tanti altri andrebbero menzionati.
Grazie a tutti
Filippo Gomez


L’arbitraggio può essere gratificante, interessante, divertente, piacevole, proficuo, frizzante, appagante.
I manuali di arbitraggio enfatizzano spesso la tecnica, la conoscenza del regolamento, la preparazione fisica, la personalità, la gestualità, ma i migliori arbitri identificano nella fiducia diffusa alle squadre e al collega, nella buona gestione della gara e dei momenti cruciali di una partita, la giusta decisione presa opportunamente, come le qualità più essenziali. Questi concetti non sono sempre facili da riconoscere e accettare nella cultura arbitrale, ma sicuramente fondamentali per la riuscita di un buon arbitraggio.
È a questo punto che nasce l’idea della “Psicologia dell’arbitraggio”. I fattori tecnici, la conoscenza del regolamento, la preparazione fisica, gli allenamenti etc., hanno indubbiamente la loro rilevanza in una prestazione arbitrale, ma sono i fattori psicologici i più difficili da individuare, riconoscere, affrontare, risolvere, in definitiva sono quelli più critici. Fattori che subentrano all’improvviso in una partita, contro qualsiasi volontà, con violenza, che squarciano gli equilibri, esulano dagli aspetti tecnici e che solo una persona equilibrata e preparata pondera in una frazione di secondo e riesce con le corrette interpretazioni a riportare sui giusti binari una partita. Oggi l’idea è che un arbitro debba comportarsi come un robot, che tutti gli arbitri sono cloni di un fantomatico e perfetto personaggio che sappia applicare alla lettera il regolamento, che debba essere una perfetta macchina a controllo numerico e quindi un perfetto e insensibile elemento (estrapolato dalla moderna industria).   Tutto questo è ancora molto diffuso negli ambienti sportivi, più difficile invece è riconoscere nell’arbitro una figura umana che prova gli stessi sentimenti, pressioni, emozioni di tutte le parti di una partita: giocatori, tecnici, dirigenti etc. e che prepara l’evento come loro, con le proprie manie e scaramanzie.
Credo si possa affermare che la differenza tra un buon arbitro e uno eccellente è la capacità di far fronte alle situazioni non ponderabili e codificate, alle possibili difficoltà di tipo psicologico che si presentano e manifestano durante un’incontro e alla corretta gestione delle stesse, trasmettendo fiducia, serenità ed equilibrio, controllando le proprie ansie, paure, emozioni e collocandosi all’interno della gara non come attore protagonista, ma come chi tutela i veri protagonisti e gli attori intesi come giocatori. Infine, affrontando nella giusta maniera le relazioni con gli stessi.
Questo scritto non vuole avere la pretesa di creare arbitri che possano risolvere tutte le situazioni che accadono durante, pre e post partita, ma sulla base della propria e altrui esperienza, vuole cercare di dare una serie di suggerimenti e consigli, per meglio affrontare e gestire la carriera arbitrare e per aiutare a risolvere una parte di questi problemi quando questi si presentano, in taluni casi prevenirli, aumentando così la qualità della prestazione arbitrale.
I concetti base che cercheremo di affrontare sono:
1      Motivazione e autostima                                                     
2      Mete e obiettivi                                    
3      I pensieri inconsci e irrazionali
4      I palcoscenici della carriera arbitrale e i loro obiettivi    
5      Il perfezionamento arbitrale
6      Percezione, attenzione e concentrazione   
7      Ansia                              
Introduzione: La psicologia dell’arbitraggio
Psicologia: La psicologia è la scienza che studia il comportamento degli individui e i loro processi mentali. Tale studio riguarda le dinamiche interne dell’individuo, i rapporti che si instaurano tra quest’ultimo e l’ambiente, il comportamento umano e i processi mentali che intercorrono tra gli stimoli sensoriali e le relative risposte.
La Psicologia dello Sport è un’area della psicologia, è lo studio dei fattori mentali e psicologici che influiscono e sono influenzati dalla partecipazione e dalla prestazione nello sport, nell’esercizio e nell’attività fisica e l’applicazione delle conoscenze acquisite attraverso questo studio che ogni giorno è effettuato.
La Psicologia dello Sport professionale si interessa prevalentemente dei processi mentali e degli effetti della pratica sportiva direttamente sulla persona. Il suo fine è il conseguimento del benessere e della salute per favorire l’incremento della prestazione sportiva. Ciò che si pone la psicologia dello sport è sapere e studiare i fattori psicologici che influenzano una prestazione sportiva e gli effetti che ne derivano, al fine di migliorarne la prestazione. Non di rado capita che tanti sacrifici e tanto impegno per potenziare le prestazioni, vengano poi vanificati in gara dai condizionamenti emotivi e psicologici.
La psicologia dell’arbitraggio: La Psicologia dell’arbitraggio è lo studio di quei fattori mentali e psicologici che inconsciamente influiscono sulla prestazione arbitrale, che consentono di adattarci con tranquillità alle situazioni che si presentano, per dare la giusta soluzione al problema, al fine di portare a termine una partita senza che le nostre decisioni possano influenzarne o alterarne il risultato finale.
Obiettivo della psicologia dell’arbitraggio è quindi quello di migliorare la propria prestazione usando delle appropriate metodiche tecniche, senza cercare né di sostituire né di fare a meno delle basi tecniche che sono caratteristiche dell’arbitraggio e che potremmo codificare in:
Capacità innate di percepire e adattarsi alle azioni del gioco;
Conoscenza del gioco della pallanuoto;
Conoscenza delle regole e del loro spirito;
Preparazione psico-fisica;
Tecnica di arbitraggio (posizione e segnalazione);
Che cosa può offrire la psicologia dell’arbitraggio?
Un buon arbitraggio è sicuramente il risultato di una combinazione perfetta tra l’abilità tecnica, la forma psico-fisica e la capacità di adattarsi alle situazioni non codificate che si presentano di volta in volta. In questo scritto ci dedicheremo soltanto a cercare di aumentare e migliorare l’abilità mentale.
Quali possono essere i primi processi, affinché noi possiamo migliorare la nostra prestazione?
Prima tappa
Imparare come aumentare le motivazioni e l’autostima per assolvere il compito al quale siamo stati chiamati;
Stabilire obiettivi in ognuna delle fasi della carriera arbitrale, progettarli e prepararsi affinché si possano superare con successo di volta in volta;
Conoscere le tecniche per identificare e controllare i propri pensieri inconsci, le proprie ansie e paure che possono influenzare le decisioni da prendere, acquisendo maggiore fiducia in se stesso;
Meditare e fare profondi esami di coscienza, affinché con obiettività, si possano riconoscere i propri limiti e le proprie capacità. Ottimizzare le proprie risorse “tecniche e psicofisiche” per meglio identificare gli aspetti che sono necessari per migliorarsi nell’esecuzione del compito da arbitro.
Seconda tappa
Imparare alla perfezione il regolamento tecnico che dà le basi per superare le situazioni critiche che si presentano di volta in volta.
Imparare come migliorare il livello di concentrazione.
Imparare come ridurre l’ansia, possibilmente fino alla sua totale eliminazione.
Approfondire le relazioni umane che si stabiliscono con le persone che sono parte integrante di una partita e col pubblico.
Parte 2 ( prossimamente)




Filippo Massimo Gómez nos muestra por qué es actualmente uno de los mejores árbitros internacionales: además de los conocimientos técnicos, no se puede perder la pasión y el deseo de crecer waterpolo estimular su sector.
Y "sin duda nacido por lo que el trabajo que proponemos en cuotas y nosotros invitamos a leer y comentar: El árbitro y la psicología del arbitraje.
Este trabajo surge de mi experiencia y de la comparación constante con colegas queridos para mí. En cada palabra, línea, página y capítulo, traté de traducir algo grandes personalidades del arbitraje mundo que me enviaron. Recuerde Piero De Stefano antes y Renato Dani porque ya no están entre nosotros, pero muchos otros se deben mencionar.
Gracias a todos
Felipe Gómez
El arbitraje puede ser gratificante, interesante, divertido, agradable y rentable, crujiente, satisfaciendo.
El arbitraje manuales menudo enfatizar técnica, el conocimiento de la regulación, la preparación física, la personalidad, los gestos, pero los mejores árbitros identifican la confianza generalizada en los equipos y su colega, la buena gestión de la carrera y de los momentos cruciales de un juego , la decisión correcta tomada adecuadamente, como la cualidad más esencial. Estos conceptos no siempre son fáciles de reconocer y aceptar la cultura de arbitraje, pero sin duda fundamental para el éxito de un buen arbitraje.
Es en este punto que la idea de "Psicología del arbitraje." Los factores técnicos, el conocimiento de la regulación, la preparación física, entrenamiento, etc., tienen, sin duda, su relevancia en una cláusula de arbitraje, pero los factores psicológicos son los más difíciles de detectar, reconocer, enfrentar, resolver, en última instancia, son los más los críticos. Los factores que de repente tienen más de un juego, en contra de cualquier voluntad, con la violencia, que perforan el equilibrio, están más allá de los aspectos técnicos y que sólo una persona equilibrada y reflexiona preparados en una fracción de segundo y tiene éxito con las interpretaciones correctas para informar sobre los justos Reproducción de pistas. Hoy la idea es que un árbitro debe comportarse como un robot, que todos los árbitros son clones de un personaje misterioso y perfecto que sabe cómo aplicar la letra de la regulación, que debería ser una máquina perfecta CNC y luego un elemento perfecto e insensible (extrapolado de la industria moderna). Todo esto es aún muy común en los círculos deportivos, es bastante más difícil de reconocer nell'arbitro una figura humana que ponen a prueba los mismos sentimientos, las presiones, las emociones de todas las partes de un juego: jugadores, entrenadores, gerentes, etc. y la preparación del evento, ya que, con sus propias peculiaridades y contra-encantos.
Supongo que se podría decir que la diferencia entre un buen árbitro y uno excelente es la capacidad de hacer frente a situaciones no ponderables y codificadas, las posibles dificultades psicológicas que surgen y se manifiestan durante una reunión y la correcta gestión de la misma, la transmisión la confianza, la serenidad y el equilibrio, el control de sus ansiedades, miedos, emociones y entra en los reinos de la carrera y no como actor, sino como los que protegen las estrellas y los actores entendidos como jugadores reales. Por último, frente a la forma en que las relaciones correctas con ellos.
Este documento no quiero tener la pretensión de crear árbitros que pueden resolver todas las situaciones que suceden durante, antes y después del partido, sino sobre la base de su propia experiencia y la de los demás, querer tratar de dar una serie de consejos y recomendaciones para una mejor dirección y gestión carrera arbitrar y para ayudar a resolver algunos de estos problemas cuando se producen, en algunos casos les impiden, lo que aumenta la calidad de la cláusula de arbitraje.
Los conceptos básicos que vamos a tratar de dirección son:
La motivación y la autoestima
Metas y objetivos
Los pensamientos inconscientes e irracionales
Las cuatro etapas de la carrera en el arbitraje y sus objetivos
La finalización del arbitraje
Percepción, atención y concentración
Ansiedad
Introducción: La psicología del arbitraje
Psicología: La psicología es la ciencia que estudia el comportamiento de los individuos y sus procesos mentales. Este estudio se refiere a la dinámica interna de la persona, las relaciones que se desarrollan entre el segundo y el medio ambiente, el comportamiento humano y los procesos mentales que existen entre los estímulos sensoriales y respuestas.
La Psicología del Deporte es un área de la psicología es el estudio de los factores mentales y los factores psicológicos que afectan y son afectados por la participación y el rendimiento en el deporte, el ejercicio y la actividad física y la aplicación de los conocimientos adquiridos a través de este estudio que se hacen todos los días.
El profesional de la Psicología del Deporte se interesa principalmente por los procesos mentales y el impacto del deporte en la persona directamente. Su objetivo es lograr el bienestar y la salud para alentar un mejor rendimiento deportivo. Lo que plantea la psicología del deporte es conocer y estudiar los factores psicológicos que influyen en un rendimiento deportivo y los efectos resultantes de la misma, con el fin de mejorar el rendimiento. No es infrecuente que muchos sacrificios y mucho esfuerzo para aumentar el rendimiento, entonces se frustraron en la carrera del condicionamiento emocional y psicológico.
La psicología del arbitraje: La Psicología del arbitraje es el estudio de los factores mentales y psicológicos que afectan subconscientemente el desempeño de arbitraje, que le permiten adaptarse pacíficamente a las situaciones que se presentan, para dar la solución adecuada al problema, con el fin de para completar un juego sin nuestras decisiones pueden influir o alterar el resultado final.
Por lo tanto, el objetivo de la psicología del arbitraje es mejorar su rendimiento mediante el uso de las técnicas de métodos apropiados, sin tratar ya sea el reemplazo o prescindir de las bases técnicas que son características de arbitraje y podríamos codificar:
Habilidad innata para percibir y adaptarse a las acciones del juego;
El conocimiento del juego de waterpolo;
El conocimiento de las normas y su espíritu;
Preparación psico-física;
Técnica de arbitraje (posición y presentación de informes);
¿Qué puede ofrecer la psicología del arbitraje?
Un buen arbitraje es sin duda el resultado de una combinación perfecta de habilidad técnica, la forma-psico-físico y la capacidad de adaptarse a situaciones no codificadas que surgen de vez en cuando. En este artículo nos centraremos sólo tratar de aumentar y mejorar la capacidad mental.
¿Cuál puede ser el primer proceso, de manera que podamos mejorar nuestro rendimiento?
Primera etapa
Aprenda a aumentar la motivación y la autoestima con el fin de cumplir con la tarea a la que hemos sido llamados;
Establezca metas en cada una de las etapas de la carrera en el arbitraje, para diseñar y preparar para que podamos pasar con éxito de vez en cuando;
Aprenda técnicas para identificar y controlar sus pensamientos inconscientes, sus ansiedades y temores que pueden influir en las decisiones que se adopten, ganando más confianza en sí mismo;
Meditar y hacer una investigación exhaustiva de la conciencia, de manera objetiva, podemos reconocer sus limitaciones y capacidades.Optimice sus recursos "y técnicas psicofísicas" para identificar mejor los aspectos que son necesarios para mejorar la ejecución de la tarea de árbitro.
Segunda etapa
Aprenda a la perfección el reglamento técnico que da las bases para superar situaciones críticas que surgen de vez en cuando.
Aprenda a mejorar el nivel de concentración.
Aprenda a reducir la ansiedad, posiblemente hasta su total eliminación.
Profundizar las relaciones humanas que se establecen con las personas que forman parte de un juego y con el público.
Parte 2 (próximamente) 

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