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Psicologia dell'arbitro parte 5 - Filippo Gomez
5 Il Perfezionamento arbitrale
5.1. Aspetti che condizionano le relazioni
È impossibile non capire l’importanza della comunicazione nel mondo arbitrale, sembra una cosa utopistica, ma si pensi bene a quello che di seguito sarà detto: la comunicazione e i suoi aspetti sono un elemento che normalmente sottovalutiamo, ma nell’arbitraggio hanno un aspetto rilevante. In realtà arbitrando usiamo tutte le tipologie di comunicazione sia verbale sia gestuale. Fin dal momento in cui siamo chiamati ad arbitrare una partita comunichiamo con la stessa e con tutti i suoi componenti, con le nostre decisioni diventiamo parte integrante, in definitiva comunichiamo con il gioco e con tutte le sue componenti, quindi, tanto più saremo preparati, decisi e precisi comunicando con chiarezza le nostre decisioni e interpretazioni, tanto più saremo facilitati nel nostro compito e comprensibili a tutti.
Pertanto, dovremmo essere molto precisi, accurati e chiari con il nostro linguaggio verbale e gestuale:
Dovremmo esserlo dall’istante in cui arriviamo in piscina.
-Essere accurato nel nostro comportamento di fronte ai delegati, alle squadre, ai nostri collaboratori, giocatori, allenatori e pubblico.
Dovremmo essere consapevoli che il nostro comportamento, il nostro modo di porci e presentarci, la cura della persona, la comunicazione, la puntualità, esprimono la nostra serietà e la nostra capacità e sono il primo biglietto da visita.
In tutta una partita noi manteniamo relazioni con persone per le quali siamo giudici imparziali ed emaniamo comportamenti che possono costituire compensi o punizioni per loro.
Ogni dettaglio, per piccolo che possa sembrare, va curato, poiché potrebbe essere l’origine di un conflitto.
Sappiamo benissimo che tanti piccoli conflitti derivanti da nostre incombenze , quali superficialità, scarsa preparazione, cattivo impatto con la gara e quant’altro, potrebbero rovinare lo spettacolo di una partita. L’arbitro e la sua prestazione deve essere l’ultima delle cause di un cattivo spettacolo.
Il miglior modo per risolvere un conflitto è evitare che abbia origine.
Una volta poi, che un conflitto è sorto, bisogna affrontarlo con fermezza e decisione e non cercare di aggirarlo, il che darebbe poi origine a problematiche ancora più ampie. Il miglior modo per affrontarlo resta comunque quello di risolverlo applicando le giuste soluzioni che il regolamento tecnico ci mette a disposizione, accomunate con la gestione derivante dalla nostra esperienza.
Purtroppo, per evitare un conflitto non vi sono formule magiche. Il modo più efficace per prevenirlo è:
Cercare di arrivare preparati e allenati a un evento, arbitrando bene, con pochi errori evidenti, producendo il massimo dello sforzo per ogni partita.
Non essere né presuntuosi, né prepotenti né aggressivi, nelle proprie espressioni verbali e gestuali.
Perché…
Se non sanzioniamo nel modo giusto,
Se non dimostriamo di essere pronti e concentrati,
Se ci mostriamo presuntuosi ed aggressivi,
Se il nostro comportamento è superficiale,
Se la nostra comunicazione risulta essere poco chiara ed imprecisa…..
…ci sono molte possibilità che nostre relazioni col resto di partecipanti ad una partita non siano quelle adatte, ed un conflitto è pressocché assicurato.
5.2. Un arbitro dà ricompense e punizioni
Gli stimoli che percepiamo dall’esterno difficilmente ci risultano neutrali.
Il nostro compito è quello di salvaguardare il buon esito di una partita, applicando il regolamento e sanzionando laddove va fatto, ma possiamo limare alcuni provvedimenti se questi sono finalizzati allo spettacolo del gioco della pallanuoto e/o alla buona riuscita della partita. Giocare anche sull’aspetto psicologico dei componenti di una partita non è un’utopia e potrebbe tornarci utile nel prosieguo della stessa.
Porsi in maniera educata e propositiva nei confronti di giocatori, allenatori o altri componenti di una partita farà sicuramente sì che gli stessi proseguano su quella linea, così come la giusta sanzione data in modo autorevole dovrebbe in linea teorica riportare i protagonisti della partita sul giusto binario.
Quindi l’emissione di una giusta punizione sanzionata ad un giocatore per comportamento antisportivo dovrebbe anche essere di esempio per tutti i componenti della partita.
Ma in un contesto particolare di una partita anche avvertire un giocatore con uno sguardo, con un gesto che dice che non tolleriamo determinati atteggiamenti, stare sempre con il fiato sul collo degli atleti fa capire a tutti che abbiamo il polso della situazione e che non ci facciamo prendere la mano.
Compensi e punizioni da ricordare:
E’ chiaro che se un allenatore sta avendo un comportamento inadeguato è consapevole che possiamo sanzionarlo. Ma se lui non si cura di questo perché pensa che la sanzione influirà psicologicamente sull’arbitro e costituirà successivamente un vantaggio per la sua squadra commetteremmo un grave errore nel non sanzionarlo immediatamente, perché non applicando la giusta sanzione al suo comportamento saremmo poco credibili e di cattivo esempio per tutti che, si sentiranno autorizzati a comportarsi allo stesso modo.
Come un allenatore o un atleta, dovremmo sapere come leggere una partita così che una sanzione costituisca una vera punizione e non un vantaggio per colui che commette un fallo. Altrimenti saremmo ingiusti con la squadra che si comporta nel modo corretta.
Nella gestione di una partita molto utili potrebbero tornare i principi che seguono:
Principio di contingenza. L’applicazione dei vantaggi e delle punizioni devono essere commisurati al comportamento che si è tenuto. Questo vuole dire che l’arbitro deve essere molto attento e concentrato e immediatamente applicare con tranquillità ed autorevolezza il giusto ad ogni situazione che si presenta, facendo sentire la sua presenza e il suo carisma .
Principio dell’avvertimento: Se noi avvertiamo un componente della partita (per esempio: “Al prossimo, espulsione!”) senza che poi diamo continuità alla cosa, il principio dell’avvertimento perde il suo effetto. Anzi produrrà effetti completamente destabilizzanti e nocivi sulla partita, per questa ragione, la persona continuerà e persevererà nel suo comportamento inadeguato (ad esempio protestare) perché comprende che gli avvertimenti sono vani e trascinerà con se altri componenti della partita con le naturali conseguenze che ne deriveranno.
Principio dell’estinzione. Consiste nel non sanzionare comportamenti riconducibili a fatti non voluti (gesti di stizza per una mancata realizzazione etc.) facendo comunque capire di aver compreso il gesto. Agendo così, il comportamento anche se inadeguato si affievolirà sino ad autoeliminarsi.
Quando un componente di una partita cerca di alterare la nostra tranquillità, non dovremmo mai cambiare le nostre espressioni e i nostri comportamenti, perché sarebbe per gli altri sinonimo di nervosismo, indecisione e errata interpretazione, quindi mai dare:
Risposte aggressive:
Alzare la voce.
Mostrarsi nervoso.
Alterare la nostra espressione facciale, accigliarsi.
Sanzionare con espressioni stizzite e esagerate.
Ma il modo giusto di imporre la nostra personalità è:
Esprimere la nostra decisione;
Mantenere un tono di voce adatto;
Avere un’espressione facciale neutra;
Sanzionare con la stessa misura e decisione durante tutta la partita;
Mostrarsi deciso ed autorevole nelle decisioni;
Con riguardo all’aggressività, bisogna ricordare che…
La nostra aggressività può generarne una più grande nel resto dei partecipanti della partita.
Il primo interessato affinchè la partita si svolga in un clima tranquillo è l’arbitro.
5.3. Le relazioni coi partecipanti ad una partita
Cercheremo ora di affrontare il tema sul tipo di relazioni che dobbiamo avere e mantenere con tutte quelle persone che fanno parte dell’evento partita.
5.4. La relazione con se stesso.
Come abbiamo detto nelle altre sezioni, è buona cosa che l’arbitro pensi alle relazioni con se stesso e alle reazioni che ha nell’ambito di una gara, di fronte a circostanze diverse e come agire correttamente. Tra altro, un buon arbitro deve avere l’abilità di rendersi conto delle situazioni seguenti:
La percezione del momento critico nella partita.
È una delle abilità più grandi e utili che un arbitro possa avere. Consiste nell’avvertire come cogliere i cambi di ritmo del gioco: quando una partita sta cambiando; quando una partita entra in una fase di atteggiamenti antisportivi, quando sta per scoccare quella scintilla che fungerà da innesco a tutte una serie di situazioni antisportive e prevenirla.
Qualche volta, anche l’arbitro entra in una fase di criticità, fatta di errori a ripetizione che potremmo definire come una molla di un bilanciere. Spesso comincia con una decisione sbagliata che si porta indietro per un bel po di tempo accumulando una serie di errori a ripetizione. Prima che ne esca fuori, reagendo correttamente con forza, ci vuole del tempo che dipende dalla preparazione, dal carattere e dall’esperienza accumulata.
Non è facile, ma se siamo capaci a comprendere di essere entrati in un momento critico della nostra prestazione, saremo capaci di rimediare alla situazione.
Scoprire la presenza di pensieri contorti e destabilizzanti:
Come è stato spiegato nel punto 4.3., questo è un qualcosa che può capitare a chiunque. Importante è capire, fermare e sostituire tali pensieri con altri positivi, dopodiché ricondurre la concentrazione al massimo.
Se si ha la capacità e la facoltà, cercare di respirare profondamente, prendere tempo nei confronti della partita, ritrovare la giusta tranquillità e concentrazione e ripartire senza pensare agli eventuali errori precedenti, alle eventuali decisioni sbagliate, non colpevolizzandosi pensando di aver arbitrato sino ad allora in un modo sbagliato. Finita la partita, con calma si potrebbe poi rivedere il filmato della partita con la prova della visualizzazione.
5.5 arbitro- colleghi e relazione con gli stessi.
Noi pensiamo che sia molto importante ricordare i principi che seguono:
Il rispetto reciproco e la collaborazione con i colleghi. Dobbiamo prendere piena coscienza di essere una squadra in piscina e di lavorare tutti per lo stesso fine.
Se rispettiamo i nostri colleghi loro ci rispetteranno.
I nostri colleghi sono i migliori alleati e sono i soli capaci di aiutarci per arrivare al nostro obiettivo fondamentale: Portare avanti la partita con successo.
Collaborare e interagire con loro.
Non entrare mai in conflitto con i colleghi per dimostrare di essere il migliore.
Si perde e si vince entrambi. Difficilmente si sopravvivrà da solo.
Nel caso di doppio arbitraggio se il partner è un arbitro di categoria superiore, ci sarà una ragione, sarà perché lui ha più esperienza o migliore capacità tecnica e gestionale o ambedue le cose. Bisogna accettarlo e cercare di imparare dalle sue decisioni e interpretazioni, ma non dobbiamo avere paura di assumerci le nostre responsabilità quando queste si presenteranno.
Non dobbiamo cercare di dimostrare più cose del necessario riferite a quella situazione.
Dobbiamo mantenere in alto il nostro amor proprio che ci permetterà di agire secondo la fiducia che abbiamo depositato in noi.
Dobbiamo trasmettere sensazioni positive al nostro partner.
Se la partita va bene, noi prendiamo vantaggio sulla stessa. Quando ci incrociamo con il collega soprattutto se più giovane e meno esperto è bene trasmettergli tranquillità e fiducia, fargli sapere che tutto va bene, o anche da lontano fare delle espressioni di approvazione per caricarlo di fiducia.
Se le cose vanno male, possiamo comportarci in un modo simile quando vediamo che il nostro partner prende una decisione esatta e comincia a recuperare .
Evitiamo di assumere atteggiamenti contrariati verso il partner quando prende una decisione che secondo noi non è corretta.
Sostenere il collega nei momenti difficili, mai scusarsi di fronte alle squadre e chiaramente manifestare disappunto o far intendere che la decisione era di esclusiva responsabilità del partner e che noi non eravamo d’accordo con la stessa.
Il compito del collega più esperto è recuperare il partner nei momenti difficili.
Se possibile si potrebbe addirittura trattenersi per un istante dal fischiare per permettere al partner di sanzionare l’azione e ritrovare fiducia con se stesso.
Se egli recupera, immediatamente dobbiamo rinforzare le sue decisioni per trasmettergli fiducia e farlo ritornare in partita.
Se al contrario sanzioniamo tutto, senza dargli l’opportunità di rifarsi o se, peggio ancora, gli trasmettiamo contrarietà alle decisioni prese, difficilmente lo recuperiamo a discapito anche della nostra prestazione.
In tal modo gli provocheremo un enorme danno morale.
Accentueremo lo scoramento del partner.
Saremo costretti a dirigere la partita da soli.
Dovremo prenderci poi la responsabilità della partita e non sarà facile.
Così facendo potremmo perdere il controllo della partita.
L’’arbitraggio di entrambi sarà un fallimento.
5.6. Relazione arbitro- giudici
Sentimento di squadra.
Una squadra è composta non solo dall’arbitro, ma da tutti i suoi assistenti e questo dovrebbe essere fermamente presente nella testa di un arbitro.
Rispettarli e far sì che loro ci rispettano.
Non dobbiamo permettere a nessuno che manchino di rispetto ad un componente della giuria, nello stesso modo che nessuno manchi di rispetto a noi.
Qualche volta, bisogna far capire che il nostro atteggiamento nei loro confronti è soltanto teso al buon andamento della partita affinche’ abbia uno svolgimento regolare. Per la stessa finalità consentiremo e transigeremo qualche atteggiamento inusuale verso di noi.
La collaborazione con un solo obiettivo.
Come una sola squadra, noi tutti dovremmo lavorare per il conseguimento dello stesso obiettivo: mandare avanti la partita nel miglior modo possibile.
Assunzione delle proprie responsabilità.
Nessuno deve entrare nelle competenze dell’altro, salvo quei casi eclatanti e palesi che comporterebbero gravi conseguenze alla partita.
Dobbiamo fare in modo che i componenti della giuria si sentano utili per le loro mansioni e funzioni
Facilitarne il loro compito in tutto quello che è possibile rendendoci chiari e precisi .
5.6. Arbitro-commissario/delegato
La figura del commissario/delegato a volte è motivo di ansia per l’arbitro che però dovrebbe essere convinto di alcuni aspetti sempre:
Tutti aspirano a salire nella categoria superiore e per fare questo è indispensabile avere la figura del Commissario/Delegato.
Decidere da parte loro è necessario per valutare.
È evidente e innegabile che la valutazione del commissario/delegato ha componenti soggettive, ma è quasi inevitabile.
È anche evidente che in questioni tecniche, le valutazioni del commissario/delegato sono obiettive.
L’arbitro deve superare l’ansia della sua presenza.
Ci sono molti modi per superare l’angoscia di fronte alla situazione di arbitrare una partita con un commissario, fra altro:
Agire come sempre e come se non avessimo rapporti con lui o non ci fosse.
Approfittare delle partite di categorie inferiori per applicare e assimilare bene il regolamento tecnico, ciò che abbiamo appreso e che secondo noi è da migliorare. Questo perché solitamente nelle partite della nostra categoria abituale non riusciamo a provare ed affinare la nostra preparazione; in condizioni di competitività estrema non è facile avere tempo per pensare a cosa fare, è molto più facile incorporare queste cose nuove in altri contesti più facili ed automatizzarli. Una volta raggiunta una certa dimestichezza saremo capaci di applicare le nostre conoscenze con coerenza nelle partite della nostra categoria.
I pensieri nei confronti del commissario devono essere positivi: mi valuta, ma allo stesso tempo aiuta a migliorarmi. È uno dei nostri, non un nemico. Nell’evento e nella necessità sarà sempre al mio fianco e nessuno deve dubitare di questo.
5.8. Relazione dell’arbitro con i giocatori / allenatori / dirigenti.
Può accadere spesso che durante la fase che intercorre tra il nostro arrivo sull’impianto gara e l’inizio della partita noi siamo adulati da qualche componente sopra citato. In questo caso è facile cadere nell’errore di corrispondere, ad esempio:
Accettando un dialogo eccessivo, anche lungo.
Cadere nell’adulazione reciproca.
Parlare, riferire o esprimere proprie opinioni su fatti accaduti a colleghi o partner.
Non cadere negli errori sopra citati è importante perché sicuramente comporterebbero delle conseguenze:
Un’offesa ad un collega, anche se detta ingenuamente potrebbe essere riferita alla prima occasione.
Nell’apparente ingenuità, specialmente se la nostra adulazione è paragonata alla cattiva reputazione di altri partner, non dubitate che in un altro momento quelle stesse persone che ci hanno adulato ci screditeranno nei confronti di altri colleghi.
Quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento in situazioni come questa?
Essere breve nei nostri dialoghi coi membri delle squadre, senza perdere la cordialità.
All’arrivo in piscina, andare direttamente nello spogliatoio.
Conversare coi nostri colleghi sui temi che sono importanti per il nostro compito, non negare saluto ad alcuno, ma essere brevi e cordiali con tutti, senza interrompere la nostra concentrazione per preparare al meglio la partita.
Usare la stessa cordialità nella comunicazione con le squadre.
Essere ponderato nelle opinioni sapendo che tutto quello detto nei confronti degli altri domani sarà ripetuto nei nostri confronti.
5.9. Relazione tra Arbitro e giocatori / allenatori / e persone che protestano
È difficile e delicato proporre un protocollo di comportamento in situazioni di proteste e contestazioni. L’esperienza di ognuno di fronte a questo tipo di circostanze è il nostro miglior alleato.
Nonostante questo, ed anche avendo la dovuta esperienza, è possibile imbattersi in nuove situazioni. Credo che quando c’è una situazione non codificata o comunque si discosta ad altre verificatesi, la cosa migliore è quella di non agire di impulso o a braccio ma cercare di inquadrare bene la situazione e poi decidere, anche se ci rendiamo conto che non è facile. In questi casi fermare il gioco , prendere tempo con una decisione di convenienza, se il caso farsi dare il pallone , riflettere, fa si che la nostra decisione possa essere quella giusta.
Gli esempi seguenti potrebbero verificarsi con una certa frequenza:
- A) L’allenatore protesta puntualmente, in modo non appariscente, sottovoce.
Un allenatore o un giocatore cercano di influenzare la nostra linea di arbitraggio, la prima cosa che cercano di fare è quella di catturare la nostra attenzione e manifestare le loro lagnanze, distogliendoci da quella che è la partita. Per non essere sanzionati lo fanno con insistenza, senza platealità e in un modo non molto appariscente, avendo fiducia in che i loro commenti finiranno con l’influenzare il nostro approccio alla gara.
Comportamento raccomandato:
Non prestare attenzione .
Se invece prestiamo attenzione, con avvertimenti continui ma senza sanzionarli, ottengono il proprio scopo: che dipendiamo da loro, quindi stiamo comunque dando un compenso a fronte di un comportamento scorretto.
Se rinforziamo il loro comportamento continueranno a comportarsi allo stesso modo.
Se finalmente noi consideriamo che la soglia sia superata, dobbiamo immediatamente sanzionare tali comportamenti nella maniera che consideriamo corretta.
Usare brevi comunicazioni ed esplicite; altrimenti, staremmo commettendo l’errore di togliere attenzione alla partita.
Essere disposti a completare l’avvertimento se ce ne fosse bisogno. Non possiamo ammonire verbalmente e poi non essere disposti a completare la nostra azione con un cartellino, perderemmo in credibilità.
- B) L’allenatore protesta, ma ha mantenuto un atteggiamento di collaborazione.
Mantenere una fase di minimo dialogo.
Una comunicazione breve che gli faccia capire che fino a quel momento la relazione era quella giusta.
Che è giusto avere collaborazione reciproca ma ognuno con il proprio ruolo.
Che possiamo troncare questa linea di collaborazione in qualsiasi momento a causa del suo atteggiamento .
Che applichiamo ugualmente la sanzione nel caso si continui con un atteggiamento inadeguato.
- C) Proteste molto estese, plateali e/o visibili.
Avvertendo verbalmente se crediamo sia necessario, altrimenti immediatamente sanzionare.
Comportamenti invece da evitare:
Emettere risposte aggressive.
Perdere il controllo.
Ricordando comunque di non accanirsi a sanzionare quelle situazioni che non sono evidenti
5.10. Relazione dell’arbitro col pubblico.
Questa relazione è molto semplice da definire: deve esistere. Anche se non si deve interloquire con lo stesso.
Anche se è sicuro che gli spettatori faranno tutto il possibile per intimidirci, farci credere che stiamo danneggiando la propria squadra al fine di farci cambiare la nostra linea di condotta, dobbiamo essere consapevoli di questo, essere preparati, con la nostra condotta far capire che la nostra conoscenza delle regole e del gioco è certamente superiore alla loro. Che noi siamo posizionati meglio quando giudichiamo le azioni di gioco e che siamo concentrati e preparati per farlo. Far capire che siamo assolutamente imparziali.
E’ bene comunque ricordare che in assoluto dovremmo comportarci sempre in un modo tranquillo mai aggressivo. Questo atteggiamento dobbiamo averlo durante tutta l’arco della partita, principalmente mentre la palla è in gioco. Le comunicazioni con tutte le componenti ( colleghi compresi ) dovrebbero essere sempre le più brevi possibili, senza mai perdere di vista il gioco.
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5 El Mejoramiento arbitraje
5.1. Los aspectos que afectan a las relaciones
Es imposible no entender la importancia de la comunicación en el mundo del arbitraje, una cosa parece utópico, pero pensar mucho acerca de lo que se te dirá lo siguiente: la comunicación y sus aspectos son un elemento que normalmente subestiman, pero en el arbitraje tendrá un relevante . En realidad arbitraje utilizamos todo tipo de comunicación verbal y gestual. Desde el momento en el que estamos llamados a oficiar un juego en que nos comunicamos con ella misma y con todos sus componentes, con nuestras decisiones se convierten en parte comunique en última instancia con el juego y todos sus componentes, pues, cuanto más se prepararán, decisiva y precisa comunicarse con claridad nuestras decisiones e interpretaciones, tanto más se verá facilitada en nuestra tarea y comprensible para todos.
Por lo tanto, debemos ser muy precisa, exacta y transparente con nuestra verbal y gestual:
Debemos ser lo que desde el momento en que llegamos en la piscina.
-Ten Cuidado en nuestro comportamiento frente a los delegados, a los equipos, a nuestros empleados, jugadores, entrenadores y espectadores.
Debemos ser conscientes de que nuestro comportamiento, la forma en que nos presentamos y nos preguntamos, el cuidado personal, la comunicación, la puntualidad, expresar nuestra seriedad y nuestra capacidad y son la primera tarjeta de visita.
A través de un juego que mantenemos relaciones con las personas de quienes somos jueces imparciales y promulgamos conductas que puedan constituir una compensación o castigo por ellos.
Cada detalle, por pequeño que parezca, debe ser cuidado, ya que puede ser el origen de un conflicto.
Sabemos que muchos de los conflictos que surgen de nuestras pequeñas tareas, como la superficialidad, la falta de formación, la mala de impacto con la carrera y así sucesivamente, podría arruinar el espectáculo de un partido. El árbitro y su actuación debe ser la última de las causas de un mal espectáculo.
La mejor manera de resolver un conflicto es evitar que se origina.
Después de entonces, ha surgido un conflicto, debemos tratar con firmeza y decisión, y no tratar de conseguir alrededor de él, que luego subir a problemas aún mayores. La mejor manera de tratar con él permanece para resolverlo aplicando las soluciones adecuadas a los reglamentos técnicos nos proporciona, en común con la gestión que surge de nuestra experiencia.
Desafortunadamente, con el fin de evitar un conflicto que no hay fórmulas mágicas. La forma más eficaz de prevenir que es:
Trate de conseguir preparado y entrenado a un evento, arbitrando bien, con pocos errores obvios, produciendo el máximo esfuerzo para todos los partidos.
Ser ni arrogante ni arrogante ni agresivo en sus expresiones verbales y gestos.
¿Por qué ...
Si no sanzioniamo de la manera correcta,
Si no demostramos que están listos y se centró,
Si mostramos arrogante y agresivo,
Si nuestro comportamiento es superficial,
Si nuestra comunicación parece ser poco claro e impreciso ... ..
... Hay muchas posibilidades de que nuestras relaciones con el resto de participantes en un juego no son las correctas, y un conflicto está casi asegurado.
5.2. Un árbitro da recompensas y castigos
Los estímulos que se perciben desde el exterior apenas neutral.
Nuestra tarea es salvaguardar el éxito de un juego, aplicación de las normas y sanciones en que hay que hacer, pero podemos afeitarse algunas medidas si éstas están dirigidas ante el espectáculo del juego de waterpolo y / o al éxito del juego. Juega también a los componentes psicológicos de un juego no es una utopía y podría ser útil más adelante en el mismo.
Pregunte en un cortés y proactiva contra los jugadores, entrenadores u otros componentes de un juego sin duda asegurar que continúen en esa línea, así como la sanción apropiada dada con autoridad deben traer teóricamente los protagonistas del juego en la pista .
Así que la cuestión de un justo castigo sancionado a un jugador por conducta antideportiva también debe ser un ejemplo para todos los componentes del juego.
Pero en un contexto particular de un juego también advertir a un jugador con una mirada, un gesto que dice que no toleramos ciertas actitudes, siempre esté respirando en el cuello de los atletas deja claro a todos que tenemos el pulso de la situación y que no nos dejamos llevar.
Compensación y castigo para recordar:
Es evidente que si un entrenador es tener un comportamiento inadecuado es consciente de que podemos castigarlo. Pero si él no se preocupa por esto porque piensan que la pena va a influir psicológicamente en el árbitro, y será posteriormente una ventaja para su equipo estaría cometiendo un grave error al no sancionar de inmediato, ¿por qué no aplicar la sanción correspondiente a su comportamiento carecería de credibilidad y mal ejemplo para todo eso, se sentirá autorizado a comportarse de la misma manera.
Como un entrenador o un atleta, debemos saber cómo leer un juego de modo que una pena constituye un castigo real y no una ventaja para el que comete una falta. De lo contrario seríamos injustos con el equipo que lleva a cabo la correcta.
En la gestión de un juego muy útil podría regresar a los siguientes principios:
Principio de contingencia. La aplicación de las ventajas y el castigo debe ser proporcional a la conducta que tuvo lugar. Esto significa que el árbitro tiene que ser muy cuidadoso y concentrada y aplicar de inmediato con confianza y autoridad el derecho a cualquier situación que se presente, haciendo sentir su presencia y su carisma.
Principio de advertencia: Si sentimos una parte del juego (por ejemplo: "¡En el siguiente, expulse") Sin ese entonces dar continuidad a la cosa, el principio de la advertencia pierde su efecto. Producir efecto efectos totalmente desestabilizadores y perjudiciales en el juego, por esta razón, la persona va a continuar y perseverar en su comportamiento inapropiado (por ejemplo, la protesta) porque entiende que las advertencias son en vano y arrastrarán consigo otros componentes del juego con las consecuencias naturales que se depositen .
Principio de la extinción. ¿No es para sancionar las conductas que los hechos no deseados (gestos de molestia para un fracaso para lograr etc.) haciendo de todos modos que reconoce el gesto. Actuando así, el comportamiento aunque inadecuada se desvanecerá hasta autoeliminarsi.
Cuando un componente de un juego de tratar de alterar nuestra tranquilidad, nunca debemos cambiar nuestras expresiones y nuestro comportamiento, ya que sería para otros es sinónimo de nerviosismo, la indecisión y la mala interpretación, entonces nunca da:
Las respuestas agresivas:
Alza tu voz.
Mostrar nervioso.
Alterar nuestra expresión facial, frunciendo el ceño.
Sanción de las expresiones de enojo y exagerada.
Pero el camino correcto para imponer nuestra personalidad es:
Expresamos nuestra decisión;
Mantenga un tono adecuado;
Tienen una expresión facial neutra;
Sancionar con la misma medida y la decisión a través del juego;
Mostrar fuerte e influyente en las decisiones;
Con respecto a la agresión, sólo recuerda que ...
Nuestra agresión puede generar una mayor en el resto de los participantes del juego.
La primera preocupación para que el juego se desarrolla en un ambiente de paz es el árbitro.
5.3. Las relaciones con los participantes en un juego
Ahora vamos a abordar la cuestión del tipo de relación que debemos tener y mantener con todas aquellas personas que forman parte del partido evento.
5.4. La relación consigo mismo.
Como hemos dicho en las otras secciones, es bueno que el árbitro piensa relaciones consigo mismo y las reacciones que en una licitación, que se enfrentan diferentes circunstancias y cómo actuar correctamente. Entre otras cosas, un buen árbitro debe tener la capacidad de ser conscientes de las siguientes situaciones:
La percepción del momento crítico en el juego.
Es una de las habilidades más importantes y útiles que un juez pueda tener. Consiste en experimentar cómo captar el ritmo cambiante del juego: Cuando un juego está cambiando; cuando un juego entra en una fase de conducta antideportiva cuando está a punto de golpear la chispa que actuará como un disparador para toda una serie de situaciones antideportivas y prevenirlo.
A veces, incluso el árbitro entra en una fase crítica, hecho de repetir los errores que podrían definirse como un muelle de una barra. A menudo comienza con una decisión equivocada que se remonta desde hace bastante tiempo por la acumulación de una serie de errores en repetidas ocasiones. Antes de que salgan, reaccionando adecuadamente con fuerza, se necesita algún tiempo dependiendo de la preparación, el carácter y la experiencia acumulada.
No es fácil, pero si somos capaces de entender que hemos entrado en un momento crítico de nuestra actuación, que será capaz de poner remedio a la situación.
Descubra la presencia de pensamientos retorcidos y desestabilizadora:
Como se explica en la Sección 4.3., Esto es algo que le puede pasar a cualquiera. Es importante entender, parar y sustituir esos pensamientos con otro positivo, entonces llevar la concentración al máximo.
Si usted tiene la capacidad y el derecho, tratando de respirar profundamente, tómese el tiempo hacia el juego, encontrar la tranquilidad y la concentración de la derecha y empezar sin pensar en los errores anteriores, las posibles malas decisiones, no pensando que tenía el arbitraje colpevolizzandosi hasta entonces de una manera incorrecta. Después del partido, con calma, a continuación, podría revisar el material del juego con la prueba de la pantalla.
5.5 colegas arbitro- y relación con ellos.
Creemos que es muy importante recordar los siguientes principios:
El respeto mutuo y la colaboración con los colegas. Hay que tener plena conciencia de ser un equipo en la piscina y todo el trabajo para el mismo fin.
Si respetamos a nuestros colegas nos respetarán.
Nuestros colegas son los mejores aliados son los únicos capaces de ayudarnos a alcanzar nuestro objetivo fundamental: Cumpliendo con el juego con éxito.
Colaborar e interactuar con ellos.
Nunca entre en conflicto con sus colegas para llegar a ser el mejor.
Se pierde y se gana tanto. Apenas sobrevivir solo.
En el caso de doble arbitraje si el socio es un árbitro superior, habrá una razón, será porque tiene más experiencia o mejor capacidad técnica y de gestión, o ambos. Tienes que aceptarlo y tratar de aprender de sus decisiones e interpretaciones, pero no hay que tener miedo a asumir la responsabilidad cuando se presentan.
No debemos tratar de probar más cosas de las necesarias en relación con esa situación.
Debemos mantener nuestro amor propio que nos permita actuar de acuerdo a la confianza que hemos depositado en nosotros.
Necesitamos enviar vibraciones positivas a nuestros socios.
Si el juego va bien, nos aprovechamos de la misma. Cuando pasamos junto a su colega especialmente si más joven y con menos experiencia es bien enviar tranquilidad y confianza, hacerle saber que todo está bien, o incluso a distancia hacer las expresiones de aprobación para la carga de confianza.
Si las cosas van mal, podemos comportarnos de una manera similar cuando vemos que nuestros socios toman una decisión exacta y comienza a recuperarse.
Evitamos tomar actitudes descontentos hacia los socios al tomar una decisión que creemos que no es correcto.
Apoyo al colega en tiempos difíciles, nunca disculparse delante de los equipos y claramente expresar la decepción o dar a entender que la decisión era de la exclusiva responsabilidad de los socios y que no estábamos de acuerdo con ella.
La tarea de la colega más experimentado es recuperar los socios en los momentos difíciles.
Si es posible que incluso podría quedarse por un tiempo desde el pitido para permitir que los socios para sancionar la acción y recuperar la confianza de sí mismo.
Si se recupera, hay que reforzar inmediatamente sus decisiones de enviar su confianza y obtener de nuevo en el partido.
Si por el contrario sanzioniamo todo, sin darle la oportunidad de recuperar o, peor aún, enviamos oposición a las decisiones adoptadas, es difícil recuperar los gastos, incluso de nuestro desempeño.
De esta manera provocar un enorme daño.
Pondrá de relieve el desaliento de los socios.
Nos veremos obligados a dirigir el juego por sí mismo.
A continuación, tomaremos la responsabilidad del juego y no será fácil.
De este modo podríamos perder el control del juego.
El 'arbitraje de ambos será un fracaso.
5.6. Informe jueces arbitro-
Sentido de equipo.
Un equipo no está compuesto sólo por el árbitro, sino por todos sus ayudantes y esto debe ser muy presente en la cabeza de un árbitro.
Respetarlos y hacerlos nos respetan.
No debemos permitir que cualquier persona que falta de respeto a un miembro del jurado, de la misma manera que sin faltarle el respeto a nosotros.
A veces, hay que dejar claro que nuestra actitud hacia ellos sólo se estira al buen desempeño del juego de modo que 'tiene un suave. Con el mismo fin, y permitimos que transigeremo alguna actitud inusual hacia nosotros.
La colaboración con un gol.
Como un equipo, todos debemos trabajar hacia la consecución de un mismo objetivo: seguir con el juego de la mejor manera posible.
Asumir la responsabilidad.
Nadie debe entrar en las habilidades de la otra, salvo en los casos graves y flagrantes que tendrían un grave impacto en el juego.
Debemos asegurarnos de que los miembros del jurado se sientan útiles a sus tareas y funciones
Facilitar su tarea en todo lo que puede hacernos clara y precisa.
5.6. Árbitro-Comisionado / CEO
La figura del Comisionado / CEO es a veces una fuente de ansiedad para el árbitro, pero debe estar convencido de algunos aspectos siempre:
Todo el mundo aspira a subir a la máxima categoría y para ello es fundamental contar con la figura del Comisionado / CEO.
Decidir por su parte tiene la obligación de evaluar.
Es evidente e innegable que la evaluación del Comisionado / CEO tiene componentes subjetivos, pero es casi inevitable.
También es claro que en cuestiones técnicas, las votaciones de la Comisionado / CEO será objetiva.
El árbitro debe superar la ansiedad de su presencia.
Hay muchas maneras de superar el miedo a enfrentar la situación para arbitrar un juego con un comisario, entre otras cosas:
Actuar como siempre y como si no teníamos contacto con él o no.
Tome ventaja de un montón de las categorías inferiores de aplicar y entender los reglamentos técnicos, lo que hemos aprendido y lo que creemos que es necesario mejorar. Esto se debe a que por lo general en la categoría de juegos de nuestro habitual no podemos probar y refinar nuestra preparación; en condiciones de competitividad extrema no es fácil tener tiempo para pensar en lo que debe hacer, es mucho más fácil de incorporar estas nuevas cosas en otros contextos más fácil y automatizarlos. Una vez que alcance una cierta familiaridad vamos a ser capaces de aplicar nuestro conocimiento consistente en partidos en nuestra categoría.
Pensamientos contra el Comisionado deben ser positivos: Me moneda, pero al mismo tiempo ayuda a mejorar. Es uno de los nuestros, no un enemigo. En el evento y la necesidad siempre estará a mi lado, y nadie debe dudar de esto.
5.8. Informe del árbitro con los jugadores / entrenadores / directores.
A menudo puede ocurrir que durante el lapso entre nuestra llegada en la carrera de la planta y el inicio del juego que estamos halagados por algún componente anterior. En este caso, es fácil caer en el error del partido, por ejemplo:
Al aceptar un diálogo excesivo, incluso más tiempo.
El caer en la adulación mutua.
Hablar, informar o expresar sus opiniones sobre lo que pasó con colegas o socios.
No caiga en los errores anteriormente mencionados es importante porque sin duda implicar consecuencias:
Ofensa a un colega, a pesar de que podría ser reportados ingenuamente en la primera oportunidad.
En la ingenuidad aparente, especialmente si nuestra adulación se compara con la mala reputación de los demás socios, no dudar de que en otro tiempo las mismas personas que nos han halagado desacreditan ellos contra otros colegas.
¿Cuál debe ser nuestra actitud en situaciones como esta?
Sea breve en nuestros diálogos con los miembros de los equipos, sin perder la amabilidad.
A su llegada a la piscina, ir directamente a los vestuarios.
Converse con nuestros colegas en los temas que son importantes para nuestra tarea, no niega el saludo a algunos, pero ser breve y cordial con todos, sin interrumpir nuestra concentración para preparar mejor el juego.
Utilice la misma cordialidad en la comunicación con los equipos.
Se ponderarán de las opiniones sabiendo que todo lo dicho en contra de mañana se repetirá en nuestra contra otros.
5.9. Relación entre el árbitro y los jugadores / entrenadores / y personas que protestaban
Es difícil y delicado proponer un protocolo de comportamiento en situaciones de protestas y quejas. La experiencia de todos frente a este tipo de circunstancias es nuestro mejor aliado.
A pesar de ello, y también tener la experiencia necesaria, usted puede venir a través de las nuevas situaciones. Yo creo que cuando hay una situación no encriptada o no se desvía otra ocurrió, lo mejor es no actuar por impulso o el brazo, pero tratar de enmarcar la situación así y luego decidir, aunque nos damos cuenta que no es fácil . En tales casos, deje de jugar, tomar el tiempo con una decisión de la conveniencia, si el caso lo presta la pelota, reflexionar, significa que nuestra decisión es la correcta.
Los siguientes ejemplos pueden ocurrir con cierta frecuencia:
A) El entrenador protestan regularmente, tan discreto, en voz baja.
Un entrenador o un jugador que intenta influir en nuestra línea de arbitraje, lo primero que trato de hacer es capturar nuestra atención y expresar sus quejas, distogliendoci de lo que es el juego. Para no ser sancionado hacer con insistencia, sin patente y de una manera no muy llamativo, confiando en que sus comentarios terminarán afectando a nuestro enfoque a la raza.
Comportamiento recomienda:
No prestes atención.
Si prestamos atención, con continuas advertencias que no sancionó ellos, consiguen su propio propósito: que dependen de ellos, por lo que todavía están dando una mano en la cara de mala conducta.
Si reforzamos su comportamiento seguirá comportándose de la misma manera.
Si finalmente se considera que se supera el umbral, debemos castigar inmediatamente tal comportamiento de una manera que consideramos correcta.
Utilice comunicaciones cortas y explícita; de lo contrario, estaríamos cometiendo el error de quitar atención al juego.
Esté preparado para completar la advertencia si fuera necesario. No podemos advertir verbalmente y luego no estar dispuesto a completar nuestro trabajo con una tarjeta, perderemos credibilidad.
B) La protesta entrenador, pero mantiene una actitud de cooperación.
Mantener un diálogo fase mínima.
Una breve comunicación que le hace comprender que hasta entonces la relación era la correcta.
Es justo tener cooperación mutua, pero cada uno con su propio papel.
Podemos truncar esta línea de colaboración en cualquier momento debido a su actitud.
Aplicamos por igual la pena si seguimos con una actitud inadecuada.
C) las protestas generalizadas, flagrante y / o visible.
Verbalmente advertencia si creemos que es necesario, si no, inmediatamente sancionar.
Comportamientos lugar que deben evitarse:
Emitir respuestas agresivas.
Perder el control.
Todavía no castigar implacablemente aquellas situaciones que no son obvias
5.10. Informe del árbitro con el público.
Este informe es muy fácil de definir: debe existir. Aunque usted no debe hablar con la misma.
Si bien es cierto que los espectadores van a hacer todo lo posible para intimidarnos, hacernos creer que estamos dañando a su equipo con el fin de hacernos cambiar nuestro curso de acción, debemos ser conscientes de ello, estar preparados con nuestra conducta para que quede claro que el Nuestro conocimiento de las reglas y el juego es ciertamente superior a ellos. Que estamos en mejor posición cuando juzgamos las acciones del juego y que estamos enfocados y preparados para hacerlo. Deje en claro que estamos absolutamente imparcial.
Es bueno recordar que absolutamente debemos comportarnos de una manera más tranquila nunca agresivo. Esta actitud que tenemos en todo el arco del juego, sobre todo mientras el balón está en juego. Las comunicaciones con todos los componentes (incluyendo colegas) siempre deben ser lo más corto posible, sin perder nunca de vista el juego.
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