ACQUACHIARA-POSILLIPO 10-11 (1-3, 5-3, 1-3, 3-2)
Carpisa Yamamay Acquachiara: Caprani, Perez 1, Rossi 1, Paskvalin 1, Scotti Galletta, Petkovic, Lanzoni 3, Marziali 1, S. Luongo 2, Valentino, Astarita, M.Gitto 1, Lamoglia. All. De Crescenzo
Posillipo: Negri, Dolce, Briganti, Foglio, Klikovac 2, Radovic 1, Renzuto 2, Gallo 2 (1 rig.), E.Russo, Bertoli 2, Mandolini, Saccoia 2, Caruso. All. Occhiello
Arbitri: Koryzna (Pol) e Stavropoulos (Gre)
Note: sup. num. Acquachiara 17 (9 gol), Posillipo 14 (6). Usciti 3 f. Foglio 16’54’’, E.Russo 18’24’’, Bertoli 28’10’’, Perez 30’00’’, M. Gitto 31’54’’, S. Luongo 31’58’’. Espulso Paskvalin per gioco violento a 26’29’’.
È la metà rossoverde di Napoli ad esultare per la conquista dell’Euro Cup. A prevalere nella bolgia della Scandone, davanti a 5mila spettatori tra cui il presidente Fin Barelli e il c.t. Campagna, è il Posillipo, trascinato nel momento chiave della partita dai suoi senatori: gente come Gallo, Bertoli, Saccoia e Negri, giocatori che hanno vissuto i tanti momenti di difficoltà del circolo partenopeo negli ultimi dieci anni e che più di tutti, probabilmente, desideravano alzare al cielo un trofeo per il Posillipo. Ma tutta la squadra di Mauro Occhiello gioca una grande partita, rompendo così il digiuno di successi che durava dal 2005, l’anno della SuperCoppa Europea, ultimo trofeo vinto dal club rossoverde e aiutando il Posillipo a tenere immacolato il suo score nelle finali internazionali: ne ha giocate 7 e le ha vinte tutte.
L’Acquachiara, invece, fallisce il primo grande appuntamento della sua storia: frastornata dall’eccezionale avvio posillipino, la squadra di De Crescenzo procede a strappi, alternando momenti di grande intensità a pause colpevoli. La peggiore arriva in avvio di terzo quarto, dopo la rimonta da 6-3 a 6-6 firmata da Rossi, Luongo e Lanzoni, la cui rete allo scadere appare arrivare ben oltre la sirena di metà gara. Dopo l’intervallo, infatti, il Posillipo abbassa il ritmo forsennato dei primi due quarti, mentre Marziali e Paskvalin guadagnano 4 espulsioni di fila che i biancazzurri – rimasti senza Scotti Galletta, infortunato, e con Petkovic francobollo per tutta la gara dai rossoverdi – non riescono a trasformare. Una rete, forse, avrebbe messo in difficoltà il Posillipo, che, passato il momento più difficile della partita, riprende prepotentemente in mano il match.
Mandolini guadagna un rigore che Gallo trasforma, entrando nel tabellino delle finali, poi sale in cattedra Saccoia che prima inventa un assist per Bertoli, che mette in porta con uno spettacolare tocco in rovesciata (“Sono pazzo!”, urla il difensore ai tifosi in delirio), e poi, infila nell’angolino la palla del 9-6. Sotto di tre, l’Acquachiara si riaccende e, ancora in superiorità, si riporta sotto con Lanzoni e Luongo (9-8), ma viene respinto ancora da Saccoia, con un gol fotocopia.
In rapida successione, l’espulsione per gioco violento di Paskvalin, per un pugno a Gallo, e una saetta del mancino con l’uomo in più per l’11-8 sembrano mandare i titoli di coda sulla partita, ma mancano ancora 5 minuti e il derby è ben lontano dal finire. Anche perché Marziali, rimasto solo a faticare ai due metri, guadagna espulsioni su espulsioni e in due minuti Gitto e Perez riportano l’Acquachiara sotto di uno. Negli ultimi tre minuti saltano gli schemi, il Posillipo, rimasto senza difensori per le espulsioni di Foglio, Russo e Bertoli (che finali le sue…), soffre e spreca due superiorità per chiudere il match. Si arriva così all’ultimo possesso della gara, con palla in mano all’Acquachiara: Marziali guadagna l’uomo in più, Lanzoni, l’ultimo ad arrendersi, tenta il tiro del pari a 6’’ dalla fine ma Negri, cresciuto nel finale, salva la porta, la vittoria e l’Euro Cup del Posillipo.
“Avevo detto ai ragazzi che avremmo vinto all’ultima azione con l’uomo in meno, ed è stato così – commenta Occhiello, al suo primo successo in carriera -. Sono orgoglioso di questa squadra e di Napoli, per lo spettacolo offerto stasera dal pubblico. Rispetto alla gara d’andata siamo stati più convinti nei nostri mezzi, infatti anche nei momenti di difficoltà abbiamo continuato a giocare come volevamo. Il momento decisivo? Penso la seconda rete di Saccoia con l’uomo in più, il gol del 10-8. Lì ho capito che avremmo vinto. Ho battuto De Crescenzo? L’allievo ha superato il maestro, ma solo per stasera. Tra me è Paolo resta un abisso. Complimenti all’Acquachiara è una squadra che non molla mai. Dedico il successo a Gianni Florio, un amico mio e del Posillipo, scomparso domenica scorsa”.
“Nell’arco delle due partite il successo del Posillipo è stato meritato – spiega Paolo De Crescenzo, che inseguita il 21 titolo in carriera tra acqua e panchina -. Abbiamo perso l’occasione giusta per passare avanti dopo essere stati molto bravi a recuperare lo svantaggio di tre reti alla fine del secondo quarto. Non abbiamo avuto la giusta cattiveria, e forse la squadra non è abituata a usta pressione, a differenza di alcuni giocatori del Posillipo. Mi dispiace più per Porzio e l’Acquachiara come società che per me, loro meritavano questa coppa”.
La rete del 6-3 di Renzuto (foto di Rosario Caramiello)
L’esultanza del Posillipo sotto la tribuna dei tifosi rossoverdi (foto Caramiello)
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